Letterato nostalgico, spesso enigmatico ed ermetico che rappresenta
(o vuole rappresentare) la profondità del suo ed altrui stato d'animo.
Di indole passionale e travolgente è anche sapiente "interprete" di sentimenti talora sopiti, tal'altra emergenti...
di Ernesto Bodini

Ma in sostanza chi è il poeta? E' una domanda che chiunque dovrebbe porsi (lettori, critici, e forse anche gli stessi poeti...) ogni qualvolta ci si accinge a leggere, comporre, recitare, recensire versi dall'aria... poetica. E' una domanda che si presta, inoltre, a mille e più risposte e questo, proprio perché non è possibile tracciare un preciso profilo di quello che si può ancora definire un "cultore dell'animo", i cui sentimenti ideali o reali che siano, li manifesta in versi dalla libera interpretazione. Insomma, è comunque anch'egli un artista dalla prosa rimata e non; oggi più incline alla propria indole creativa, con la tendenza ad isolarsi, per meglio guardarsi dentro, dove si riflettono tutte quelle situazioni che fanno parte della realtà contemporanea collettiva, ma a volte frutto della personale esperienza... Ecco allora che la "critica" può assumere, senza varcare i confini della più recondita intimità, un ruolo di conoscenza e di immedesimazione, proprio per favorire un dialogo che poggia sulle basi della lettura di quei versi, consentendo a chiunque un possibile momento di confronto al fine, se non altro, di concepire ed "accettare" i valori della vita: dai più puri ed elevati sentimenti (come l'amore e l'amicizia) alla più semplice e mera materialità esistenziale.
Prima di tutto l'uomo
o come un turista della
natura.
Vivi in questo mondo come nella casa di tuo padre:
credi al grano, alla terra, al mare,
Vivi in questo mondo come nella casa di tuo padre:
credi al grano, alla terra, al mare,
ma prima di tutto credi
nell'uomo.
Ama le nuvole, le macchine,
i libri, ma prima di tutto ama l'uomo.
Senti la tristezza del ramo che si secca,
dell'astro che si spegne,
dell'animale ferito che rantola,
ma prima di tutto senti la tristezza e il dolore dell'uomo.
Ama le nuvole, le macchine,
i libri, ma prima di tutto ama l'uomo.
Senti la tristezza del ramo che si secca,
dell'astro che si spegne,
dell'animale ferito che rantola,
ma prima di tutto senti la tristezza e il dolore dell'uomo.
Ti diano gioia tutti i beni della terra:
l'ombra e la luce ti diano gioia,
le quattro stagioni ti diano gioia,
ma soprattutto a piene mani ti dia gioia l'uomo!
l'ombra e la luce ti diano gioia,
le quattro stagioni ti diano gioia,
ma soprattutto a piene mani ti dia gioia l'uomo!
Nazim Hikmet (1901-1963) Poeta turco.
(Nota): l'immagine riprodotta in alto del busto di Francesco Petrarca (1304-1374), a ricordo dei miei anni post adolescenziali, che mi ha "aperto la strada" e in divenire in quello che sarebbe stato il mio percorso letteral-sentimentale; quella più in basso, del poeta Nazim Hikmet, per la profondità delle sue riflessioni).
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