IL POETA

Letterato nostalgico, spesso enigmatico ed ermetico che rappresenta 
(o vuole rappresentare) la profondità del suo ed altrui stato d'animo. 
Di indole passionale travolgente è anche sapiente "interprete" di sentimenti talora sopiti, tal'altra emergenti...

di Ernesto Bodini


Mi sia concesso spezzare una lancia a favore di questo, talvolta, "misterioso" personaggio, il cui incontro è però sempre gradevole ma anche delicato e un po' difficile... Questi autori (in effetti è più corretto usare il plurale, non fosse altro perché sono spesso gli artisti meno "considerati"), tra la moltitudine di autori d'opera, che nell'insieme personalmente amo definire "artisti del sentimento", sono sensibili e genuini e non è facile avere un rapporto scorrevole che, invece, in altri frangenti immediatamente si instaura. I critici d'arte e letterari tentano ogni volta di capire il più possibile il loro interlocutore (analizzandolo individualmente) e, mentre i minuti trascorrono, l'atmosfera diventa "familiare" e il dialogo si scioglie, la conversazione scorre... Resta però qualche dubbio, ma è naturale per dei comuni mortali, con pregi e difetti. Per contro, analizzando i versi di questi artisti, si riscontra che non sempre il loro travaglio è di facile e immediata ricezione, propria per una sorta di "chiusura" ermetica (talvolta in modo estremo...) del loro scrivere fatto di parole e di concetti, apparentemente subito appresi ma in realtà bisognosi di una più approfondita riflessione per sviscerarli e interpretarli secondo il loro sentimento. Nei versi di un poeta sovente si ha però la percezione di un suo irrefrenabile sforzo di superare certi ostacoli che si interpongono tra la realtà vissuta e il suo contesto ricostruito. Infatti, non dobbiamo dimenticare che la poesia si avvale di un meccanismo inconscio che porta chi scrive ad effettuare una sorta di "svuotamento", di estrinsecazione totale, difficilmente individuabile in altre manifestazioni della comunicatività.
Ma in sostanza chi è il poeta? E' una domanda che chiunque dovrebbe porsi (lettori, critici, e forse anche gli stessi poeti...) ogni qualvolta ci si accinge a leggere, comporre, recitare, recensire versi dall'aria... poetica. E' una domanda che si presta, inoltre, a mille e più risposte e questo, proprio perché non è possibile tracciare un preciso profilo di quello che si può ancora definire un "cultore dell'animo", i cui sentimenti ideali o reali che siano, li manifesta in versi dalla libera interpretazione. Insomma, è comunque anch'egli un artista dalla prosa rimata e non; oggi più incline alla propria indole creativa, con la tendenza ad isolarsi, per meglio guardarsi dentro, dove si riflettono tutte quelle situazioni che fanno parte della realtà contemporanea collettiva, ma a volte frutto della personale esperienza... Ecco allora che la "critica" può assumere, senza varcare i confini della più recondita intimità, un ruolo di conoscenza e di immedesimazione, proprio per favorire un dialogo che poggia sulle basi della lettura di quei versi, consentendo a chiunque un possibile momento di confronto al fine, se non altro, di concepire ed "accettare" i valori della vita: dai più puri ed elevati sentimenti (come l'amore e l'amicizia) alla più semplice e mera materialità esistenziale.

Prima di tutto l'uomo  

Non vivere su questa terra come un estraneo
o come un turista della natura.
Vivi in questo mondo come nella casa di tuo padre:
credi al grano, alla terra, al mare,
ma prima di tutto credi nell'uomo.
Ama le nuvole, le macchine,
i libri, ma prima di tutto ama l'uomo.
Senti la tristezza del ramo che si secca,
dell'astro che si spegne,
dell'animale ferito che rantola,
ma prima di tutto senti la tristezza e il dolore dell'uomo. 
Ti diano gioia tutti i beni della terra:
l'ombra e la luce ti diano gioia,
le quattro stagioni ti diano gioia,
ma soprattutto a piene mani ti dia gioia l'uomo!

Nazim Hikmet (1901-1963) Poeta turco.


(Nota): l'immagine riprodotta in alto del busto di Francesco Petrarca (1304-1374), a ricordo dei miei anni post adolescenziali, che mi ha "aperto la strada" e in divenire in quello che sarebbe stato il mio percorso letteral-sentimentale; quella più in basso, del poeta Nazim Hikmet, per la profondità delle sue riflessioni).

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