CAPIRE L'ARTE

L'ARTE: LIBERA ESPRESSIONE DELL'ANIMO E DELL'INTELLETTO

di Ernesto Bodini


Capire l'Arte in realtà è l'atto più arduo cui si è chiamati a compiere di fronte ad un'opera, sia essa figurativa o letteraria, sia essa importante o modesta. Non sono pochi in ogni Paese coloro che, a vario titolo, si dedicano all'Arte e che della stessa non ne capiscono nulla, o poco; ma se sappiamo riconoscere un "artista" in colui che, con profonda coscienza affila i ferri del mestiere, non per vanto ma per essere più libero e preciso nell'attuare l'opera che gli freme nell'animo, e che attraverso l'aspetto esteriore sia intravedere l'intimo delle cose operando nel contempo l'eccezionalità della sintesi (emozione, concezione, tecnica, amore, etc.), allora possiamo affermare di saperci avvicinare ad un'opera d'arte e, con buone probabilità di capirla, giudicarla e... farla nostra. Mentre per l'Arte è possibile ottenere una definizione, più o meno appropriata, relativamente al concetto di "critica d'arte" a tutt'oggi non si è ancora giunti ad una definizione univoca. "Indubbiamente - ha scritto tempo fa l'antropologo e scrittore torinese Massimo Centini - questa pratica, che ha le proprie radici in Aristotele, ha seguito l'iter di un'evoluzione costante, scandita da scuole e correnti che da Vasari a Boudelaire, da Venturi alle teorie sociologiche o psicoanalitiche, l'hanno condotta all'acquisizione di strumenti dove l'oggettività prevale senza ombre su ogni pretesa soggettività".

Ma si può descrivere l'Arte?

Arte (dal latino Ars), è un complesso di mezzi con cui l'uomo produce un'opera, sia per assicurare la conservazione ed il benessere proprio, sia per procacciare qualche godimento intellettuale e morale. Le prime arti si distinguono in utili o meccaniche: le prime richiedono il lavoro dell'uomo e sfruttano la natura, come l'agricoltura, o ne trasformano i prodotti, come le arti industriali o manifatturiere. Le arti liberali sono quelle che, per mezzo della vista e dell'udito, commuovono lo spirito; si distinguono in arti figurative o del disegno (architettura, scultura e pittura); sonore e parlanti (musica, poesia); arti rappresentative (drammatiche, eloquenza, danza, mimica). Sotto il nome di arti liberali nel Medioevo erano comprese le arti del Trivium (grammatica, retorica, logica) e del Quadrivium (aritmetica, geometria, astronomia, musica). la storia dell'Arte è intimamente legata con la storia dell'uomo; perciò l'Arte ha espressioni e caratteri ben distinti nelle diverse epoche e presso i vari popoli, subendo l'influsso delle civiltà di questi ed esercitando a sua volta grande influenza.
Ma nel corso della storia non sono poche le definizioni date all'Arte. Va comunque ricordato (soprattutto per i profani) che, in senso estetico, per Arte si intende in generale ogni produzione della bellezza mediante l'opera di un essere cosciente: le definizioni date dai diversi filosofi mutano col mutare della nozione del bello. In senso più esteso le Arti si distinguono per ciò che esse imitano: la poesia, ad esempio, ha per oggetto gli uomini e le loro azioni, e per mezzo il discorso, il ritmo, l'armonia; sino a giungere all'esempio culmine: la tragedia, che rappresenta un'azione importante nella sua immediata esecuzione mediante persone che parlano e che operano. Più in generale, possiamo dire che l'Arte rappresenta per noi la più alta perfezione umana. La natura, e cioè quanto di essa vede un occhio mortale somiglia ai responsi frammentari che, come da oracolo, sono usciti dalla bocca di Dio. A questo proposito vorrei citare il motto del grandissimo pittore Tiziano (1485-1576): "L'Arte è più potente della natura"; e Dumas figlio, invece, dell'Arte, fra l'altro diceva: "... fra tutte le menzogne l'Arte è quella che mente meno". E se non fosse temerario, si potrebbe aggiungere che Dio guarda alla natura o all'intero mondo in una maniera uguale a quella con cui noi guardiamo un'opera d'arte. In sintesi: a mio parere l'Arte è il fiore del sentimento umano.

(In alto la scultura "Amore e Psiche" di Antonio Canova; in basso il dipinto "Madonna e bambino al tramonto" di Tiziano Vecellio).


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